Il Barolo, Re diVino

La nascita del Barolo si può datare circa verso gli inizi del ’800, anche se già da prima il vitigno Nebbiolo era coltivato. La Prima dicitura “Barolo” la si può trovare solo nel 1730 a Londra in scambi di merce tra i Savoia e l’ambasciatore inglese. Nel 1800 si avviano da Barolo i primi processi lavorativi per ottenere solo vini secchi e non più dolci.
La prima persona che realizzò questo processo innovativo fu la marchesa di Barolo Giulia Colbert Falletti, seguendo la tipologia dei vini prodotti in “Bordeaux”, quindi completamente secchi. Per realizzare questi vini fu chiamato da Cavour, il quale lì era di casa, un famoso enologo francese, il conte Oudart. Il quale portò la sua esperienza in Piemonte e in particolare nelle langhe. Il grande risultato ottenuto dalla marchesa e da Oudart fu il primogenito “Barolo” di quelli attuali. Sin da subito questo grande vino si contraddistinse in tutta Europa come vino che può essere conservato e adatto all’invecchiamento. Nel 1873 i primi riconoscimenti con 7 medaglie d’oro al concorso di Vienna tra i più prestigiosi dell’epoca. Un anno di svolta molto importante fu il 1934 quando il 30 giugno nacque il Consorzio dei vini tipici di Barolo e Barbaresco. Quest’associazione aveva il compito di difendere i due grandi vini albesi. Nell’Aprile del 1966 viene dato il riconoscimento alla DOC e nel Luglio del 1980 alla docg.
Barolo vien dato dai marchesi Falletti di Barolo, eredi della potente famiglia di banchieri che nel 1250 acquisirono tutti i possedimenti di Barolo dal Comune di Alba. I Falletti cominciarono la produzione nei loro vigneti agli inizi dell’Ottocento. Quel battesimo fu favorito da una nobildonna francese, Juliette Vittorina Colbert che si trasferì a Torino nel 1806 per sposare il marchese Carlo Tancredi Falletti diventando la marchesa Falletti di Barolo. Divenne subito una figura di grande spicco: si dedicò al miglioramento delle condizioni sociali dei poveri e malati, alle donne detenute in carcere, alle giovani operaie, creò orfanotrofi, collegi e asili (i primi in Italia) e infine si occupò del recupero, l’educazione e il sostentamento dei bisognosi.
Il Re Carlo Alberto aveva il desiderio di assaggiare questo nuovo vino prodotto da loro e la marchesa Falletti esaudì questo suo desiderio offrendogli 300 carrà di Barolo cioè botti da trasporto su carro che contengono 600 litri. Il Re decise di comprare la tenute di Verduno per poter produrre una sua produzione personale visto l’ottimo risultato . Il luogo dove i Savoia facevano la diplomazia era il salotto della marchesa di Barolo a Torino. Questo vino era già vino delle mense nobili, Giulietta lo fece conoscere nelle corti europee. Nel 1864 morì la marchesa ed essendo priva di eredi, tutte le proprietà passarono ad un ente morale che aveva possibilità di vendere per alimentare le opere di beneficenza.
Le uve utilizzate per produrre il Barolo sono il Nebbiolo e nelle Langhe questo vino prende il nome di Nebbiolo d’Alba e di Nebbiolo Langhe. Gli viene attribuito il nome “Re dei vini e Vino da re”. Questi vitigni subiro un grosso danno durante la prima guerra mondiale e l’attacco della fillossera nel 1930. Solo nel dopoguerra ebbe la ripresa.
Maturazione e affinamento: in botti di acciaio e affinamento per almeno 4 mesi in bottiglia.
Bottiglie prodotte: 6.000
Vino degustato: Barolo 2006 Az. Veglio Michelino & figlio.
Tipologia: Rosso D.O.C.G.
Uve: Nebbiolo 100%.
Gradazione: 13,5%.
Invecchiamento: due anni in botti di rovere da 5 HL.
Maturazione e affinamento: in botti di acciaio e affinamento per almeno 4 mesi in bottiglia.
Bottiglie prodotte: 6.000
Esame Visivo: Colore rosso granato con evidenti riflessi aranciati.
Esame olfattivo: Gran bel naso, speziato con note di noce moscata e ginepro, fruttato con note di mora a bocche rosse, floreale con note di violetta, rabarbaro.
Esame gustativo: Integrità fruttata, tannino sodo e buona profondità gustativa.
Abbinamento: Vino che accompagna piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati, consiglio lo stracotto di vitello al Barolo, il cervo con polenta, Lepre facita, coda di vitello brasata.
Stato evolutivo: Pronto-Maturo
Prezzo di vendita al pubblico in negozio: €21,00- € 25,00.
Punteggio: 86/100
Conclusione: Barolo di Casa Veglio Michelino & figlio di grande livello ed eccelso rapporto prezzo-qualità.
Questo vino è prodotto seguendo il regolamento CE/F1, che vieta l’uso di sostanze chimiche che rilascino residui pericolosi nel prodotto finale, sia per la concimazione dei terreni, che per i trattamenti contro le avversità della vite.
A cura di Vanni Berna
Sommelier Professionista A.I.S. Associazione Italiana Sommeliers
Degustatore Ufficiale A.I.S.
Direttore di Corso A.I.S.Relatore A.I.S.
Giudice degustatore per concorsi Nazionali e internazionali
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