Scoperte altre 20 varietà di fiori commestibili
Nel piatto oltre a circa 50 di quelli conosciuti, fra cui zucca, carciofo, begonie, nasturzi, margherite e garofani, sarà possibile adoperare nuove specie di fiori commestibili grazie ad un progetto italo-francese. Garofani, begonie, calendule, ma anche nasturzio, margheritine e alcune specie di salvie potranno decorare, oltre che i davanzali, anche i piatti. Il tutto sarà possibile grazie al progetto “Fiori commestibili” che parte da Sanremo e che vede come protagonista il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea).
Il progetto è stato esposto dal sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, del presidente del Crea, Salvatore Parlato, e dalla responsabile Crea di Sanremo, Barbara Ruffoni. «È un progetto italo-francese – dichiara Ruffoni – fornito con i fondi europei di sviluppo territoriale. Questa filiera dei fiori commestibili è particolarmente interessante perché in aumento. Ce ne sono di molti tipi: alcuni li mangiamo già senza saperlo, come i fiori di zucca o il carciofo ma ci sono anche le begonie e i garofani soltanto per citarne alcuni e tanti altri sapori che fanno bene alla salute».
Secondo Ruffoni, «i fiori commestibili sono una cinquantina in tutto, ma noi abbiamo ne conosciamo un’altra ventina di specie che ancora non sono sul mercato. Renderemo partecipi gli chef per dare questo importante input». Il progetto viene presentato in collaborazione con diversi enti come la Camera di commercio di Nizza, un istituto di formazione di Antibes e gli atenei di Genova e Torino.
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